La reazione fisica

                                                                                                              

Correre si sa, è diventato un fenomeno di massa, lo si chiami jogging, footing, o chissà come. Alla SMALP la sgambettata mattutina, con una delle alchimie verbali proprie dell' E.I. diventa la  reazione fisica, e riscuote un successo che tende allo zero. Chissà perché, si dirà, nel mondo civile correre è così di moda...... Vediamo dunque le differenze fra un semplice footing e la reazione fisica.

Innanzitutto l'orario. D'accordo, sono in molti a preferire la mattina presto; ma probabilmente non a gennaio, con quindici sotto zero, la strada ghiacciata, e per di più il buio pesto.

Poi, il civile ignaro scende tranquillo dal letto, si riscalda un po' e via; il barrito del piantone ( le cui corde vocali subiscono una metamorfosi durante le 24 ore di servizio ) scuote la psiche dell' AUC medio, ancora provato dal diabolico " sveglia 1^ Compagnia ", nel culmine del quotidiano diverbio con il cubo. L'abbigliamento poi, specie quello dei primi giorni: via scarpette fluorescenti, fascette anti- sudore e piacevolezze del genere, ecco un ottimo paio di scarpette del tipo se-non-hai-il-piede-piatto-è-un-attimo-ci-pensiamo-noi e un sacco bluastro spacciato per tuta con una notevole faccia tosta.

Senz'altro il colpo d'occhio della Prima Compagnia durante le prime reazioni fisiche doveva essere notevole. Più di un indigeno Aostano, già probabilmente di pessimo umore per essere in piedi alle sei del mattino, e per di più con la macchina bloccata dal passaggio della fila apparentemente senza fine di AUC boccheggianti, deve aver provato l'irresistibile tentazione di premere sull'acceleratore e travolgerne un tot.

Per molti in fondo, si sarebbe trattato di un gesto pietoso, di un passaggio indolore da uno stato precomatoso al dolce riposo eterno. Nella Compagnia le deflagrazioni aprivano di colpo varchi paurosi, in cui pochi volenterosi si slanciavano per ricucirne le fila; verso il fondo lo sfilacciamento era irreversibile, e ancora più indietro si trascinavano ormai relitti di AUC, vaganti per Aosta alla ricerca della caserma.

Grazie al cielo, il tempo galantuomo aggiustò molte cose. Fecero la loro comparsa tute SMALP e scarpette degne di questo nome; la fila interminabile interrotta qua e là da voragini e/o da grumi di AUC semivivi, si spezzò in quattro, dando origine ad altrettante file di plotone più o meno compatte; finche un sospirato giorno arrivò il 122 + 1, dandoci modo di specchiarci nel nostro passato e di renderci conto che in fondo un po' di tempo era passato; molto lontano, cominciava a luccicare una stella.

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