I compitoni

                                                                                      

                                                                                       

Vi ricordate i primi compitoni?

Eravamo più preoccupati di quanto non lo fossimo stati agli esami di maturità o agli esami universitari.

Il primo accertamento ce lo trovammo davanti all' improvviso: era un grigio sabato mattina a cavallo tra gli ultimi giorni di gennaio e i primi di febbraio.

Si trattava di una prova di accertamento di topografia: la valutazione, avremmo saputo dopo pochi giorni, non era valida perché si trattava di una prova e nulla più ( mossa ! ). Pochi giorni più in là però sarebbe arrivato il giorno fatidico dei primi accertamenti.

Quella notte in Compagnia, a contrappello ormai terminato, c'era una strana luce, diversa dalla solita luce azzurrognola che ha accompagnato i nostri poveri sonni alla SMALP: passando per i corridoi e guardando attraverso i vetri opachi delle porte delle camerate era possibile intravedere più punti luminosi, quasi si trattasse di improbabili decorazioni natalizie o giù di lì. Erano le fatidiche ed inseparabili pile tattiche comprate all'inizio del corso per esigenze notturne e utilizzate poi per studiare nelle notti precedenti gli accertamenti, per cercare quantomeno di raggiungere una preparazione vagamente credibile e sufficiente.

Camerate e servizi si trasformavano dopo il contrappello in vivaci circoli culturali dove si discuteva liberamente e senza complessi della regola del sito, dell'angolo di tiro,del dosimetro tattico, della manovra di aggiramento o degli ultimi ritrovati tecnici nel campo delle trasmissioni. Tranne alcune eccezioni di alcuni studiosi, i quali continuavano febbrilmente a ripassare quello che già sapevano benissimo, tutto il corso appariva all'alba del giorno dopo con l'aspetto di chi aveva passato tutta la notte a girovagare per osterie.

Malgrado tentativi  generosi  e  talvolta  eroici  le  tre  ore  di  studio  obbligatorio  precedenti l' accertamento vedevano crollare dal sonno uno ad uno gli eroici AUC che avevano consumato le loro pile durante la notte; solo alcuni, fisicamente fortissimi, riuscivano anche a saltare il pranzo per studiare.

Elemento di particolare importanza nell'organizzazione che precede l'accertamento è la distribuzione dei posti a sedere nelle aule. Rischiosissime ovviamente le prime tre file di banchi e rischiose le ultime in quanto troppo probabile essere spostati nelle prime tre di cui sopra; i veri professionisti si disponevano in centro, in collegamento con le proprie più fidate fonti di informazione e disposti in modo da occultarsi dietro le possenti spalle di qualche collega.

Altro elemento di importanza determinante sempre per l'organizzazione di un compitone è il fatidico bigliettino. Sovente molti di noi affidavano la loro sorte in materia di accertamenti a microscopici ma enciclopedici bigliettini. Si sono anche visti palmi delle mani trasformati in valorosissime opere di miniatura contenenti magari riassunti e formule di una intera sinossi.

I caduti sul campo non sono mancati e il 7+7 per " scorretto comportamento in aula " diveniva una triste realtà.....

Ogni corso ha dato il suo contributo al perfezionamento delle tecniche di copiatura, spionaggio e controspionaggio e già si registrano oggi i primi tentativi di introduzione di sistemi di copiatura elettronica ed altre tecnologie in genere. Alcuni, informatissimi, assicurano che l'introduzione del video e della telematica nell'arte di copiare è questione di poco tempo.

Oggi aula

                                                                                      

Gli AUC, in particolare quelli della SMALP, si distinguono per la forza del loro carattere, per la loro capacità di soffrire in silenzio e per la loro resistenza fisica.

Questi tre aspetti della personalità degli AUC emergono specialmente nella prima parte del corso quando molte ore al giorno dedicate alle lezioni in aula ed emergono in particolare durante gli intervalli tra una lezione e l'altra.

E' in quei minuti infatti che è possibile scorgere pienamente i lineamenti della loro resistenza: file di AUC tipo autostrada a ferragosto sostano in muta rassegnazione nella attesa di potersi bagnare il viso e gli occhi al lavandino dei servizi, segno di concentrazione allo spasimo e di vivo interesse per tutte le materie. Anche l'analisi dello sguardo è interessante: l'occhio aperto e fisso, puntato all'infinito, è segno inequivocabile che nel suo cervello si stanno elaborando altissimi pensieri ( forse esistenziali ).

Molto interessante è il comportamento che l'AUC tiene in aula. Dopo pochissimo tempo la spietata legge della natura fa si che egli impari a muoversi con atteggiamento tatticissimo: si guarda le spalle in ogni momento, sempre in attesa di un potenziale nemico.

Il soggetto raggiunge un' abilità notevole tanto che, dopo poco tempo, c'è chi riesce a guardarsi alle spalle solamente muovendo gli occhi, creando così uno sguardo bianco e perduto; a ciò si aggiunge un leggero declinare del capo in avanti per simulare disinteresse, mentre l' occhio verge sempre a 360° in cerca di indizi.

La leggera chiusura delle palpebre è poi il tocco da maestro: si raggiunge così lo stadio finale della finzione. Dietro le sembianze di un AUC addormentato vigilano infatti sempre due occhi svegli ed attenti.

 

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